Quando un terremoto colpisce in maniera molto forte come accaduto in queste ore ad Amatrice e nei paesi limitrofi, la sensazione principale è quella di shock, soprattutto per i colpiti: cosa faremo, dove vivremo, come affronteremo la perdita dei nostri cari.
Tutte domande legittime alle quali, soprattutto nell’immediato non è possibile dare risposta, sebbene vi sia la necessità di farlo. Perché quando la tragedia colpisce in modo improvviso, per quanto si possa essere “preparati” psicologicamente, affrontare i cambiamenti repentini e gli eventuali lutti non è qualcosa di semplice da fare.
Prima di tutto vi è lo shock, nella maggior parte dei casi, di dover abbandonare la propria casa. Quando vi sono dei crolli o le abitazioni sono inagibili, rimanere è fuori discussione: questo significa impacchettare (quando possibile, N.d.R.) una parte dei propri bene e portala con sé per iniziare un periodo di incertezza che non si saprà mai quando finirà davvero. Ed in un certo senso questo è il problema minore: perché in alcuni casi le persone si trovano a dover affrontare la parte più brutta di una tragedia come quella di un forte terremoto, ovvero un lutto.
Come affrontare la perdita di una persona cara in una situazione del genere? Come uscire dallo shock di non averla più accanto per via di qualcosa di assolutamente imprevisto? Senza dubbio è necessario affidarsi alle cure di persone specializzate a livello professionale per tentare di uscire il più in fretta possibile dal disturbo di stress post traumatico che può instaurarsi in seguito alla tragedia.
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