Si è in un momento particolare dell’esistenza in cui il terrorismo minaccia la vita delle persone e la paura e lo stress diventano i principali sentimenti che si provano costantemente. Una situazione che sembra senza via di uscita e che porta spesso a conseguenze devastanti.
Perché non solo vi è il rischio che si scateni una sindrome da stress post traumatico decisamente persistente se ci si trova a sperimentare gli attacchi in prima persona ma si rischia di vivere in una paura tutt’altro che sana se si rimane intrappolati nel pensiero che “tutto può succedere in qualsiasi momento“. Il punto di forza di questo terrorismo è tra gli altri, anche quello di colpire in modo diretto la psiche della popolazione, portandola a stare all’allerta ma non in modo positivo.
Come successo a Torino la sera del 3 giugno 2017, un petardo, nella paura generale, può venire scambiato per una bomba e portare la folla presente in una piazza a comportarsi come una mandria impazzita e portare al ferimento più o meno grave di 600 persone. E cosa è questo se non un comportamento dettato dalla paura? Per quanto sia più difficile a dirsi che a farsi, è importante in ogni occasione, anche quelle più pericolose, rimanere calmi e lucidi: solo lavorando in tal senso con la mente è possibile agire in modo tale da non creare danno a se stessi o agli altri.
Sono la paura e lo stress a dover essere combattuti con tanta veemenza quanta si usa nel contrapporsi al terrorismo.