Il 2009 è stato un anno difficile per l’economia mondiale: una delle conseguenze più evidenti è stata la forte crescita della disoccupazione. Secondo Confindustria tra il 2008 ed il 2009 sono già stati persi 470 mila posti di lavoro e altri 195 mila sono a rischio tra il 2010 ed il 2011.
Meglio quindi cercare di essere prudenti e di fare il possibile per crearsi una carriera a prova di crisi. Ma, in pratica, quale strategia dobbiamo seguire?
Innanzitutto, dobbiamo ricordarci che il modo migliore per emergere in un contesto pieno di difficoltà e rapidi cambiamenti è senz’altro la versatilità. Dobbiamo imparare ad adattarci in modo veloce a scenari in continuo cambiamento: non fissiamoci troppo sulle abitudini che abbiamo acquisito in anni di lavoro, la nostra rigidità potrebbe costarci molto caro.
E’ indispensabile imparare in fretta: è il momento migliore per essere stimolati ad ampliare il nostro bagaglio di conoscenze. Non dobbiamo mai considerarci arrivati all’apice delle nostre competenze: ci sarà sempre qualcosa di utile da assimilare per poter migliorare la nostra professionalità. Il consiglio è di essere curiosi, interessarci in modo ampio a tante tematiche. Non bisogna però diventare troppo generalisti: meglio approfondire diverse prospettive di un’unica area di competenza. In caso contrario, rischiamo di disperdere le energie e di non aver costruito un percorso lineare.
In particolare possono fare la differenza anche le cosiddette soft skills: capacità di ascolto, gestione dei conflitti, pazienza, autonomia, buone maniere, senso del dovere, empatia, apertura verso gli altri e le loro idee. Il nostro risultato dev’essere la combinazione di tutte queste competenze per diventare unici sul mercato del lavoro. E ricordiamoci che il metodo migliore per sopravvivere questa crisi è eccellere: non accontentiamoci quindi di imparare in modo superficiale o di accontentarci di qualche pezzo di carta. Puntiamo in alto e saremo premiati.
Esaminiamo il nostro curriculum e cerchiamo di capire quali sono le nostre possibilità: individuiamo i nostri punti deboli e riflettiamo su come migliorare. Infine, osserviamo il mercato: cosa si richiede nel mondo del lavoro? Studiamo le diverse offerte per capire cosa vorrebbe da noi un potenziale datore di lavoro. Infine, quando riusciremo a farci un’idea ampia e soddisfacente, utilizziamo queste informazioni come una bussola per orientare il nostro percorso di crescita.