Un sondaggio pubblicato recentemente dal New York Times, sostiene che avere una sorella è di certo, contrassegno e garanzia di felicità. A sostenere l’insolita tesi è la linguista Deborah Tannen, che è giunta a questa conclusione, proprio dopo aver intervistato molte donne e molte sorelle. Quando i soggetti da lei incontrati avevano oltre a una sorella anche un fratello, la Tannen chiedeva di fare un paragone tra i due distinti legami con il risultato che la sorella risultava la preferita in tale scelta.
Dunque nel rapporto tra i figli degli stessi genitori, sarebbero i legami sororali ad essere più intensi e a mantenere nel tempo la forza e l’incisività dei legami importanti.
Il primo pensiero che viene in mente leggendo queste affermazioni è che, senza bisogno di ardite ricerche, certe cose erano risapute e da sempre. Una sorella è una donna e quindi si porta dentro l’attitudine alla cura, all’ascolto, alla dedizione che è considerato un tratto specifico del femminile. I fratelli hanno certamente un importante spazio emotivo, ma in loro è più facile trovare altri elementi quali la forza, la protettività, il bisogno di attenzione. Dunque da sempre si attribuiscono alle sorelle quelle qualità muliebri che richiamano tenerezza e sensibilità.
In una cultura come la nostra che vede i genitori travolti da mille impegni esterni, siano essi di lavoro o di socialità, ai bambini non resta che legarsi fortemente l’uno all’altro. Una sorella diventa allora una presenza rassicurante e contribuisce a rinforzare le nascenti identità.
Ma dice Deborah Tannen, che non a caso, è una linguista, a rendere speciale questo legame è il fatto che la presenza in famiglia di una sorella assicura la possibilità di avere qualcuno con cui parlare. E poco importa se si tratta di conversazioni futili, leggere, fini a se stesse: ciò che conta è il fatto stesso di comunicare, cioè di tenere sempre aperti i canali della confidenza e dell’empatia. Insomma, a suscitare affetti sarebbero buoni tutti, ma le sorelle, chiacchierone, offrono in più, rispetto agli altri, anche le parole per dirli.