Si è finora ritenuto che le differenze tra i sessi, dal punto di vista psicologico, siano abbastanza ridotte, ma un recente studio condotto dall’Università di Torino e dall’Università di Manchester ha esaminato le caratteristiche della personalità di uomini e donne, giungendo alla conclusione che, tra i due sessi, vi sarebbero ben pochi tratti in comune, (circa il 10 per cento), mentre sarebbero molte di più le caratteristiche differenti. “Dal punto di vista psicologico, gli uomini e le donne sono quasi delle specie differenti” ha spiegato il dottor Paul Irwing, dell’Università di Manchester, coautore dello studio.
Gli studiosi hanno analizzato alcuni lati del carattere tramite circa diecimila test di personalità svolti su persone di età compresa fra i 15 e i 92 anni. Le donne risultavano essere maggiormente dotate di caratteristiche come sensibilità, cordialità e sentimenti di comprensione, mentre fra le caratteristiche più presenti negli uomini vi erano la stabilità emotiva, la tendenza a predominare e ad essere intraprendenti e il senso del dovere.
Anche secondo i ricercatori, vi sarebbero differenze “particolarmente grandi“ tra i sessi, che si possono ripercuotere, ad esempio, in ambito lavorativo, laddove alcuni lavori sono svolti maggiormente dalle donne, altri prevalentemente dagli uomini. Gli studiosi hanno spiegato:
L’idea che vi siano solo differenze minori tra i profili della personalità maschili e femminili dovrebbe essere rigettata in quanto basata su una metodologia inadeguata. Riteniamo di aver reso chiaro che la vera grandezza delle differenze di genere nella personalità umana è stata costantemente sottovalutata”.
Il dottor Irwing, invece, ha così commentato: “E’ stata una scoperta veramente sorprendente. L’opinione comune, e anche la mia, era che ci sarebbero potute essere coincidenze molto più grandi, ma attualmente c’è una differenza estremamente grande”. Secondo lo scienziato, inoltre, ci possono essere altre notevoli differenze fra gli uomini e le donne, dovute sopratutto alle variazioni individuali nei livelli di alcuni ormoni.
I sorprendenti risultati a cui sono giunti questi scienziati potrebbero capovolgere le teorie finora prevalenti in campo psicologico, per le quali le somiglianze fra i due sessi sarebbero maggiori delle differenze. Non tutti, però, concordano con le conclusioni di questa ricerca. Ad esempio, secondo la professoressa Janet Shibley Hide, dell’Università del Wisconsin, il nuovo studio non rivoluzionerebbe le precedenti teorie. La Hide fa notare, infatti, che i test di personalità sui quali ci si è basati erano test di autovalutazione, nei quali i soggetti potrebbero aver sopravvalutato o sottovalutato alcuni loro tratti caratteriali; inoltre, la scala utilizzata dai ricercatori, con ben 15 voci, è di difficile interpretazione, e il metodo da loro usato amplifica troppo le differenze tra uomini e donne.
Foto Credits/David Boyle in Dc su Flickr
Luca Fiorucci