Romolo e Salvatore, i protagonisti di “Poveri ma belli” di Dino Risi, nel 1956, come tutti ricordano è parte della trilogia insieme a “Belle ma povere” e “Poveri milionari”, e come film ha fatto scalpore al suo tempo ed ancora oggi mantiene un discreto successo televisivo, quando viene ritrasmesso. Stiamo parlando di una realtà italiana di inizio anni ’60, che però, ad oggi, ancora ritrova tanta verità.
Amore, bellezza e povertà, quindi in un connubio che ancora oggi risulta essere vincente. A dimostrarlo, Adam Galinsky, professore di Management alla Chicago Northwestern University che ha dichiarato:
“Il denaro spesso accentua le caratteristiche negative degli uomini”.
Chi non ha un reddito così alto, quindi, non potrà ambire a cene lussuose in barca, oppure a regalare anelli di diamanti ed oro bianco, ma sicuramente, secondo lo studio del professore, riesce ad essere più educato, fedele, ma soprattutto più fantasioso a letto. L’articolo è stato pubblicato sulla rivista Psychological Science, ed ha confermato come i più facoltosi non riescano a sviluppare tante abilità sociali perché sentono nell’inconscio di non averne bisogno perché “devono” già avere tutto. Il problema sarebbe nei rapporti di coppia.
I poveri infatti, risultano più attenti alla propria partner, oltre che si impegnano maggiormente per tutelarle, e stupirle…anche in camera da letto. Quel che manca sono sicuramente i regali costosi.
Ma secondo Galinsky, gli uomini di maggiore potere, sono sempre più insensibili rispetto agli altri ed anche egoisti. A raccontare nell’articolo, ci si diletta su storie di amici, che parlano di “tentare a mettersi in discussione”. Ebbene i giovani ricchi non lo farebbero mai, cosa che invece per i poveri è maggiormente ben accetta. Questo perché secondo dei test recenti, risulterebbe che l’esperienza di denaro, da al livello psicologico una sorta di potere che rende affascinanti ed irresistibili (secondo chi detiene il denaro), ma non secondo gli altri e secondo le partner.