Estate, vacanze, viaggi, Paesi e culture nuove da esplorare, sapori esotici, colori e profumi stranieri. Un incontro verso l’altro che si rivela spesso un momento di conoscenza dell’altro che è in noi.
Come godersi al meglio un’esperienza all’estero evitando gaffes ed arginando i limiti imposti dagli stereotipi, ce lo spiega la dottoressa Nancy Darling, psicologa all’Oberlin College, con una guida pratica agli errori da evitare, agli accorgimenti da prendere quando si viaggia e si visitano altre nazioni, consigli utili non solo per rispettare usi e costumi del luogo ma anche per godere al meglio del viaggio vivendolo come una fase di arricchimento personale e divertendosi, il che non guasta di certo.
E’ opportuno ricordare che lo sguardo umano è attratto dal nuovo, dal diverso. Quindi non è una semplice sensazione quella di essere osservati dalla gente del posto. In un Paese non anglofono, ad esempio, se nella metro si sente un turista parlare in inglese in molti si gireranno ad osservarlo istintivamente. Quindi è bene rammentare che rappresentiamo una novità e verremo osservati, per questo meglio agire di conseguenza, mostrandoci come vorremmo essere visti.
Dare per scontato che ognuno possa capirci è un’altra dritta importante. La psicologa ricorda un aneddoto a riguardo: due turisti americani che al telefono in metro a Parigi si lamentavano con gli amici rimasti negli USA della scarsa igiene dei francesi, prendendo ad esempio il cattivo odore e la trasandatezza di un uomo che era seduto davanti, peccato fosse un americano! Una bella figuraccia, insomma, anche per via del luogo comune. Mai dire parolacce o sparlare nella propria lingua credendo nessuno intorno ci comprenda, non sappiamo di che nazionalità e quante e quali lingue parli chi abbiamo vicino. A me, a dire il vero, è capitato il contrario, sparlare dei disservizi italiani all’estero e avere dei connazionali a fianco che, a dire il vero, oltre a comprendermi sono stati anche piuttosto comprensivi ma questa è un’altra storia!
E’ meglio apprendere qualche parola del vocabolario di base nella lingua del Paese. Anche se pronunciata male, farà certamente cosa gradita alle persone del posto che apprezzeranno i nostri sforzi e ci prenderanno in simpatia, ci sentiranno più vicini e saranno più ben disposti all’apertura nei nostri confronti. Buongiorno, buonasera, per favore, grazie, mi scusi, ho apprezzato il vostro aiuto, mi dispiace di non parlare la vostra lingua, grazie di parlare la mia lingua. Questo è il minimo indispensabile che dovremmo apprendere già prima della partenza.
[continua…]
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