La vita sentimentale e di coppia dipenderebbe dall’infanzia, e in particolare dal rapporto con la madre. E’ quanto sostiene Jeffry A. Simpson, psicologo e autore, insieme a W. Andrew Collins e Jessica E. Salvatore dell’Università del Minnesota, di una ricerca pubblicata sulla rivista “Currents Direction in Psychological Science”.
Secondo il dottor Simpson, infatti, il rapporto del bambino con la madre nei primi 12-18 mesi di vita potrà essere determinante anche svariati anni dopo, nei rapporti sentimentali. E’ già del resto noto, in ambito psicologico, che quanto ci accade durante l’infanzia influenzerà la nostra vita da adulti.
Certamente, non vi è un preciso legame di causa effetto, anche perchè queste tendenze possono poi essere corrette con adeguate terapie o, semplicemente, con lo sviluppo di altri legami affettivi, ma, nei periodi più difficili, si tenderebbe comunque a riprendere questi vecchi atteggiamenti. Così, i bambini maltrattati, una volta diventati adulti, rimarranno più sulla difensiva, mentre quelli che hanno ricevut0 la giusta dose di attenzioni saranno più fiduciosi verso gli altri. Secondo il dottor Simpson, quindi, “le persone trovano un modo coerente e adattabile, al meglio che possono, per rispondere all’ambiente attuale basato su quanto accaduto loro in passato“.
I tre ricercatori hanno anche sperimentato a livello emprico questa loro teoria, seguendo dall’infanzia all’età di circa 30 anni 75 ragazzi, figli di madri povere, che da bambini avevano quindi vissuto situazioni di disagio familiare, e valutandone in particolare il rapporto con i coetanei, gli amici e il partner. In tal modo, hanno trovato molte conferme delle loro idee, ma si sono accorti anche di aver sopravvalutato l’effettiva importanza del legame con la madre per la futura vita relazionale.
Spiega infatti il dottor Simpson: “Abbiamo trovato un filo debole ma importante tra il neonato nelle braccia della madre e il ragazzo di vent’anni fra le braccia dell’amata. Ma una cosa ci ha colpito nel corso degli anni: è spesso più difficile trovare riscontri ad una stabile continuità che a cambiamenti di varia misura”. Perciò, ha spiegato il dottore, si può lavorare su questi tratti della personalità, anche potendo contare su una partner fidata, e riuscire a migliorarsi e ad avere una buona vita di coppia e relazionale.
Foto Credits/Valerie Everett su Flickr
Luca Fiorucci
Mr Inconscio 6 Gennaio 2012 il 16:39
Dall’articolo ho dedotto che il rapporto con la madre durante l’infanzia influenza in modo generale la tendenza del modo in cui ci si lega alle persone in futuro.
Ma anche che questo modo di comportarsi può essere modificato con terapie ed altri stimoli.
Quindi mi chiedo se è bene essere del tutto sinceri con una compagna, raccontando con tranquillità le difficoltà del passato per cercare, con il suo aiuto, di modificare degli atteggiamenti che portano disagio nel presente.
Vorrei capire quanto può essere utile raccontare tutto di se, oppure se è meglio per il rapporto non svelare le proprie debolezze, rischiando così di perdere la stima della compagna.
Grazie,
Matteo